Gole del Sagittario

Il fiume Sagittario dalle sorgenti -tra il Lago di Scanno e l'abitato di Villalago- alla pianura, in prossimità delle gole omonime, disegna uno tra i paesaggi più pittoreschi dell'Abruzzo. Gli scorci più belli, resi famosi già dagli appunti di viaggio di Edward Lear scritti alla metà dell'800, si offrono soprattutto nel tratto che va da San Domenico fino al paese di Anversa degli Abruzzi.

A differenza delle Gole di San Venanzio, qui non si rinvengono lunghe bastionate di roccia, ma solo interessanti, isolate strutture di buon calcare compatto, emergenti dalla folta vegetazione che ricopre in maniera omogenea le gole, in questo tratto umide e ombrose.

in arrampicata sulla parete scuolaStorica palestra di roccia, questo sito è ormai da tempo in disuso.

L'esposizione delle strutture non è delle migliori; spesso s'innalzano molto vicine al greto del torrente e ciò non fa che aumentare la presenza di una vegetazione insistente e aggrovigliata. Questo fattore rende le strutture non facilmente accessibili e poco arrampicabili, senza una preventiva pulitura delle pareti che in genere sono di ottimo calcare lavorato.

La frescura e l'ombra favoriscono le salite anche in piena estate, fino a qualche ora prima del tramonto, oltre la quale nugoli di zanzare fameliche rendono la permanenza alquanto sofferta.

Salendo da Anversa in direzione di Villalago, dopo il bivio per Castrovalva, sono numerose le zone da prendere in considerazione, ad iniziare dalle placconate del Pizzo Marcello e, proseguendo, con le strutture isolate a sinistra della gola. Le salite storiche effettuate in questa zona hanno interessato proprio queste ultime e in particolare quelle al chilometro 18,800 della strada statale, 3 chilometri dopo il bivio di Castrovalva, in prossimità di una piazzola di sosta.

Un imponente monolito con pareti strapiombanti e compatte, s'innalza tra la vegetazione. Superando con attenzione i resti di un vecchio ponticello in muratura, si raggiunge una traccia di sentiero che in breve porta sul greto del torrente che a inizio primavera bisogna necessariamente guadare.

La segnaletica ivi esistente indica che la zona può essere soggetta ad improvvise onde di piena: evento alquanto remoto; ma ogni 5 anni, quando viene aperta la diga a monte per i lavori di manutenzione, facendo defluire a valle le acque, questa possibilità diventa reale.

La zona, lontana dagli standard delle palestre moderne, offre itinerari per arrampicate in stile tradizionale o esplorative. Bisogna tener presente che quasi mai, effettuando salite su queste strutture, è possibile discenderne in modo semplice: in molti casi è d'obbligo la corda doppia.


     ACCESSO

Dall'Aquila e Pescara, rispettivamente con le statali 17 e 5, attraverso Sulmona e proseguendo lungo la provinciale 479. Da Roma con l'A24 e l'A25, uscendo al casello di Sulmona o Avezzano. In quest' ultimo caso si prosegue per Pescasseroli, Villetta Barrea e Scanno.


     ITINERARI STORICI

Via della Mano monca al Monolito, P.Mosca/G.Guzzardi 11/05/1985, TD-;

Via della Grande crepa, P.Mosca/G.Guzzardi/M.D'Alessandro aprile 1985, D+;

Diretta al Monolito, P.Mosca/G.Guzzardi 1/06/1985, TD;

Isola di Pasqua (parete scuola), G.Guzzardi/P.Mosca 7/04/1985, da PD a TD-;